Crediti UTP: cosa sono e differenze rispetto a NPL
Il contesto macroeconomico attuale è stato fortemente influenzato dai fenomeni che hanno contraddistinto gli ultimi anni. La pandemia Covid-19, così come la forte inflazione e la caduta del PIL, sono eventi che portano in sofferenza gli istituti bancari. Questi si vedono costretti a classificare alcuni dei propri clienti che hanno richiesto una linea di credito con il termine “credito UTP”. In questo articolo scopri insieme a noi che cosa significa questa sigla e le differenze rispetto a NPL.
Cosa sono i crediti UTP?
Come puoi immaginare, i bilanci di molti istituti bancari dell’area dei paesi in cui ha corso legale l’euro si trovano in un momento storico particolare: infatti, non possono fare a meno di notare un crescente rapporto di crediti deteriorati e, tra questi, vi sono anche i crediti UTP. A questo punto, ti starai facendo una domanda precisa: ma che cosa sono i crediti UTP? Con questa sigla, si è soliti indicare la nomenclatura “Unlikely to pay”, ovvero, “improbabile che paghi”.
Gli istituti bancari che hanno concesso una linea di credito a un cliente identificano questo stato finanziario quando notano che il debitore inizia ad avere dei problemi nel rimborsare correttamente il prestito richiesto. Proprio come nel caso dei crediti forborne, anche in questa tipologia di crediti la persona, la ditta individuale o l’azienda che si trova in difficoltà non viene dichiarata immediatamente insolvente e, quindi, cattivo pagatore. Il significato vero e proprio dei crediti UTP stabilisce che con molta probabilità il debitore avrà difficoltà nel restituire la somma di denaro, poiché vi sono stati già degli episodi particolari che lo associano a una situazione delicata. In tal caso, gli eventi che lo fanno catalogare cliente in difficoltà potrebbero essere ad esempio i ritardi nel far fede alle date di scadenza dei rimborsi prestabiliti secondo contratto.
Gli istituti di credito come le banche, ma anche gli enti che concedono i crediti, sono molto fiduciosi su questa tipologia di cliente. In linea di massima, infatti, si parla di una situazione temporanea per queste persone o realtà aziendali, dato che con un buon supporto tornano spesso ad essere dei crediti in bonis. Ciò significa che tu, nei panni di una PMI o di un privato, vieni nuovamente classificato come colui che riesce a far fronte al suo impegno, secondo tempi e modalità prestabilite. In questo modo, il totale del credito concesso dall’istituto bancario torna nelle casse e non vi è più un credito deteriorato.
Le differenze tra credito UTP e NPL
A tal proposito, però, non potrai fare a meno di chiederti quali sono le differenze tra i crediti UTP e NPL. Dopo averti fatto capire cosa significa UTP in ambito dei crediti, desideriamo ricordarti anche che cosa si intende con la sigla NPL. Quando si parla di momenti di difficoltà per le banche e per privati, ditte individuali e aziende non si può fare a meno di menzionare il termine NPL o crediti deteriorati. Con la categoria dei “Non Performing Loans”, però, si individua un ampio gruppo di crediti deteriorati con diverso grado di deterioramento.
A differenza degli NPL, possiamo dirti che i crediti UTP di una persona o un’azienda sono contraddistinti come meno rischiosi delle sofferenze. Come abbiamo accennato in precedenza, un credito UTP non viene immediatamente definito come insolvente, mentre nel caso di un debito NPL, il debitore è giudicato insolvente in maniera permanente. In questa situazione, l’istituto bancario è certo di non poter recuperare più il suo credito concesso al cliente o alla PMI. In tal caso, il cliente ha la necessità indiscussa di affidarsi a un partner esterno che possa concedergli una seconda chance per poter recuperare la fiducia nell’ente o la banca che gli ha concesso il credito. Il miglior modo per farlo è affidarsi a dei consulenti specializzati che possono aiutare le persone a non arrivare a un livello di sofferenza elevato, magari proprio grazie a un conto corrente per protestati. Come puoi ben immaginare, l’apertura di un conto corrente a soggetto protestato, o comunque di una persona/azienda che si trova in difficoltà, è complicato in un periodo di incertezze. Proprio per questo, è necessario saper scegliere i partner migliori per individuare una soluzione per saldare il proprio debito e ritornare ad essere un creditore in bonis.
Se la banca riterrà di non poter più recuperare il tuo credito potrà intervenire in diversi modi: ad esempio, può decidere di rilevare la garanzia che hai presentato al momento della domanda del prestito, oppure, può cedere il credito a terzi. In presenza di un credito UTP, invece, la situazione è meno grave e la banca o l’ente che ha dato la somma di denaro in prestito può agire in diversi modi. Infatti, generalmente quando si parla di crediti UTP ci si riferisce a una tipologia precisa di cliente: può essere una piccola realtà aziendale che, magari, ha fatto un investimento azzardato e ora sta affrontando una perdita di fatturato, oppure, un privato con mutuo ipotecario che, purtroppo, si trova in un momento stressante dovuto all’improvvisa mancanza di una fonte di reddito lavorativa. Queste situazioni sono solitamente temporanee e, nella maggior parte dei casi, la banca è certa di vedersi restituire il suo credito attraverso delle condizioni concordate nuovamente con il cliente.
La cessione di un credito UTP
Come abbiamo detto in precedenza, le banche possono anche decidere di cedere un credito UTP a un terzo: infatti, un investitore può acquisire diritti e rischi relativi proprio a questo tipo di credito. Ad ogni modo, non trattandosi di un credito deteriorato, bensì di un credito dovuto a delle temporanee inadempienze probabili del cliente, si aprono nuove possibilità di negoziazione per quest’ultimo. Per esempio, in veste di debitore del credito ti potrebbero offrire delle condizioni più favorevoli per cercare di far fronte al tuo impegno preso con l’ente o la banca che ha erogato la linea di credito. In altri casi, l’istituto bancario può anche decidere di concedere al creditore delle condizioni più vantaggiose per restituire il credito richiesto. In questa maniera, la persona o la PMI che ha già richiesto un conto corrente per aziende protestate o un conto protestati per una ditta individuale ha il tempo necessario per saldare il proprio debito, senza compromettere la propria posizione creditizia complessiva. Bisogna comunque dire che non tutte le banche italiane sono disposte a cedere un credito UTP: quindi, potrebbe succedere che un credito non sia gestito nel migliore dei modi e diventi addirittura un credito in sofferenza. Il nostro suggerimento è di affidarsi a dei professionisti che possono aiutare le aziende o i liberi professionisti come te a riemergere da una transitoria situazione di difficoltà.