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Una banca può rifiutarsi di aprire un conto corrente?

L’apertura di un conto corrente rappresenta un diritto fondamentale per la gestione della propria vita quotidiana e per lo svolgimento di operazioni essenziali: prelievo di contanti con cui effettuare acquisti giornalieri, accredito del proprio stipendio, pagamento di bollette, e molto altro ancora. 

Solitamente, quando ci si rivolge alla banca per aprire un nuovo conto corrente sono poche le informazioni obbligatorie richieste. Difatti, non risulta necessario nemmeno garantire di avere un impiego e quindi un reddito certo. E di certo la banca non chiederà mai di presentare la propria fedina penale per verificare l’esistenza di condanne penali o carichi pendenti.

Nonostante ciò, però, ci sono dei casi particolari in cui la banca può rifiutare l’apertura di un conto corrente. In genere, questo accade quando il richiedente può in qualche modo rappresentare un rischio per l’istituto bancario. E, come ben sappiamo, le banche vogliono evitare il più possibile di incorrere in eventuali rischi di insolvenza o simili.

Se vuoi approfondire questo argomento e conoscere come funziona il nostro servizio di apertura di conti correnti per protestati, sei nel posto giusto: scoprirai come ottenere un conto dedicato anche se hai avuto problemi bancari in passato, e quali soluzioni concrete esistono per tornare a operare normalmente.

La sfida di aprire un conto corrente per i protestati

Per chi ha subito un protesto o ha una segnalazione al CRIF, l’accesso ai servizi bancari può diventare decisamente complicato. Prima di concedere prestiti o l’apertura di un conto corrente, le banche effettuano controlli approfonditi sulla situazione finanziaria di ciascun cliente. Se la reputazione creditizia del richiedente non è proprio delle migliori, la banca ha tutto il diritto di declinare la richiesta per non incorrere nel rischio di insolvenza. 

Pensiamo ai soggetti protestati e ai cattivi pagatori: si tratta di persone che, a causa di difficoltà economiche e finanziarie (difficoltà in cui tutti noi possiamo trovarci), non sono in grado di saldare i propri debiti entro i termini stabili. Una storia creditizia di questo tipo porrebbe la banca in una situazione alquanto scomoda; in questi casi, bisogna purtroppo aspettarsi un rifiuto dalla banca alla richiesta di apertura di un conto.

Ricordiamoci che le banche non sono obbligate ad aprire conti correnti: gli istituti bancari sono infatti delle società private e, come tali, possono prendere le decisioni che ritengono più opportune per conseguire i loro interessi economici. Possono quindi scegliere di stipulare o meno un contratto con i privati che richiedono i loro servizi. 

Dal punto di vista dei soggetti protestati e dei cattivi pagatori, questo rappresenta un ostacolo significativo. L’impossibilità di aprire un conto su cui ricevere stipendio, pensione o con cui effettuare pagamenti rappresenta un vero e proprio grattacapo. Se stai vivendo questo disagio, ti invitiamo a non abbandonare la speranza e a continuare la lettura per scoprire le soluzioni più adatte alle tue esigenze.

Il diritto all’apertura di un conto corrente: cosa dice la legge?

Se ti stai chiedendo quando si può aprire un conto corrente sappi che, secondo le normative europee e italiane, ogni cittadino ha il diritto di aprire un conto di base. Ma cosa si intende per “conto di base”? Si tratta di un conto attraverso cui è possibile effettuare operazioni standard, che compiamo quotidianamente: prelievo di contanti, depositi, pagamenti, bonifici.
Quali sono i vantaggi di un conto corrente di base? 

  • Può essere associato a una carta di pagamento. Questo strumento rende più semplice ritirare il contante ed effettuare acquisti online. 
  • Permette di depositare i propri fondi e risparmi, mantenendoli in totale sicurezza.
  • Consente la ricezione diretta di stipendio e pensioni.
  • Può essere comodamente gestito anche da smartphone o computer grazie ai servizi di home banking.

Non esiste alcuna legge che impedisca ai soggetti protestati e ai cattivi pagatori di richiedere l’apertura di un conto base. Inoltre, a differenza di quanto molti credono, anche chi ha ricevuto una condanna penale ha il pieno diritto di accedere a questo servizio. Nonostante ciò, le banche possono comunque rifiutare l’apertura di un conto in presenza di specifiche condizioni, come il sospetto di attività illecite o una valutazione di rischio troppo elevata.

Nel paragrafo successivo, vedremo insieme quali sono, nello specifico, le motivazioni più comuni per cui le banche possono dire “no” all’apertura di un conto corrente.

Motivazioni per cui una banca può rifiutare l’apertura di un conto

Come accennato, le banche sono società private, che scelgono in totale indipendenza (e in base a ciò che più conviene a loro) con chi stringere rapporti e stipulare contratti. In generale, esistono delle motivazioni comuni per cui gli istituti bancari potrebbero optare per il rifiuto all’apertura di un conto base:

  • Protesti e segnalazioni al CRIF: la banca considera i protestati e i cattivi pagatori come soggetti ad alto rischio di insolvenza.
  • Mancanza di documentazione adeguata: l’apertura di un conto comporta la necessità di documenti identificativi validi e una prova di residenza. Se questi mancano o risultano insufficienti, la banca può negare la richiesta.
  • Sospetto di frodi o attività illecite: le banche devono rispettare normative antiriciclaggio. Per questo, possono rifiutarsi di stringere rapporti con clienti sospetti in questo senso. Abbiamo visto che chi ha ricevuto una condanna penale ha diritto ad aprire un conto di base; se però il reato commesso corrisponde a truffa, bancarotta fraudolenta o è legato a procedure fallimentari, allora la banca molto probabilmente si mostrerà riluttante a stringere rapporti con soggetti notoriamente insolventi.

Soluzioni alternative per i protestati: conti correnti disponibili

Se appartieni alla categoria dei soggetti protestati o segnalati al CRIF, sicuramente conoscerai la sensazione di frustrazione per non poter gestire le tue finanze in tranquillità. La difficoltà di individuare una banca disposta a concederti l’apertura di un conto corrente è di certo l’aspetto più scomodo di questa condizione. Ma non tutto è perduto: esistono delle valide alternative per ricostruire la propria libertà finanziaria e lasciarti tutto alle spalle.

Oggi è possibile accedere a servizi dedicati a chi vive situazioni di questo tipo, come i conti correnti per protestati. Si tratta di prodotti specifici e su misura per rispondere alle esigenze di questa categoria di persone. L’obiettivo è supportare il percorso verso il ripristino della propria reputazione creditizia. 

Un’altra interessante alternativa è rappresentata dall’apertura di un conto corrente estero, specie se la condizione di protesto pone la minaccia di un pignoramento. Il vantaggio di questo tipo di conti sta nel fatto che non sono facilmente rintracciabili, poiché il Registro dei Rapporti Finanziari non si estende ai conti aperti al di fuori dei confini nazionali. Ricorda però, che il conto corrente all’estero va dichiarato sempre al Fisco per non incorrere in sanzioni.

Come Conto Protestati Service può aiutarti ad aprire un conto corrente

Noi di Conto Protestati Service siamo molto attenti e vicini alle esigenze di chi si trova in una condizione di protesto. Conosciamo perfettamente le ansie, le paure e le sfide legate a questa problematica. Per questo, scegliamo di mettere la nostra esperienza e la nostra professionalità al servizio di chi vuole ristabilire il proprio equilibrio finanziario.

Come possiamo aiutarti? Siamo pronti ad ascoltare le tue esigenze e a personalizzare i nostri servizi in base alla tua specifica situazione. Che tu sia un privato o un’azienda, ti aiutiamo a individuare e ad aprire, in tempi brevi, il conto corrente che risponde meglio alle tue necessità. Con i nostri conti dedicati potrai tornare a effettuare operazioni standard come il deposito e il prelievo di contanti, bonifici e pagamenti. 

Consigli pratici per migliorare la propria affidabilità creditizia

Migliorare il proprio profilo finanziario è essenziale per tornare ad avere accesso ai servizi bancari. Ecco alcuni suggerimenti utili per iniziare a ricostruire la tua reputazione creditizia:

  • Estingui eventuali debiti pregressi e regolarizza la tua posizione presso le centrali rischi.
  • Impara a gestire le tue spese, evitando di spingerti oltre le tue possibilità per non incorrere in ulteriori indebitamenti.
  • Costruisci una storia creditizia positiva, utilizzando strumenti finanziari accessibili come carte prepagate e piccoli prestiti per dimostrare la tua affidabilità.

FAQ

Perché non mi fanno aprire un conto corrente?

Le banche possono rifiutare l’apertura di un conto per vari motivi, tra cui una storia creditizia negativa o una fedina penale macchiata da reati di frode, bancarotta fraudolenta o legati a procedure fallimentari.

Cosa controlla la banca per aprire un conto corrente?

Le banche verificano l’identità del cliente, la sua affidabilità creditizia, la presenza di eventuali segnalazioni nelle centrali rischi e il rispetto delle normative antiriciclaggio.

Chi è segnalato al CRIF può aprire un conto corrente?

Sì, chi è segnalato al CRIF può aprire un conto, ma potrebbe incontrare restrizioni e difficoltà. In alternativa, può valutare soluzioni specifiche come conti correnti dedicati a chi si trova in questa particolare situazione.
Ricordiamo che GF Financial Service si occupa dell’apertura di conti correnti che permettono sin da subito di incassare crediti e pagare fornitori, gestendo stipendi e pensioni per ristabilire immediatamente una normale operatività finanziaria. Inoltre, GF Financial Service offre un’analisi completa di merito creditizio, esaminando la posizione del cliente presso tutte le centrali rischi e fornendo un resoconto chiaro su ogni passo necessario per il ritorno alla regolarità finanziaria. Con strumenti e supporto adeguati, anche le situazioni più complesse possono essere risolte con successo.