Assegni: dopo il protesto, come comportarsi?
Per una persona vittima di protesto non è semplice gestire la propria situazione economica e finanziaria. Infatti, ripartire comporta ostacoli e difficoltà. Basti pensare ai danni legati alla reputazione e alla difficoltà sociale che bisogna affrontare: il protestato non è mai visto di buon occhio, a volte è considerato un “furbo” o una persona poco seria. In realtà, chiunque, anche per motivi banali, può trovarsi nella condizione di essere protestato.
I canali che un protestato può utilizzare
Chi si trova nella condizione di protestato, purtroppo, si vede bloccare qualsiasi canale, che sia il libretto degli assegni, il libretto a risparmio, le carte, i conti correnti e, nei casi più gravi, anche le proprietà materiali e gli immobili. Per questo, è essenziale individuare una via per poter ripartire o riprendere la propria attività economica. A tal fine, esistono dei conti specifici per protestati, oppure si può optare per la possibilità di gestirsi tramite conti di moneta elettronica o la semplice carta conto, la quale possiede un codice Iban e si comporta come un vero e proprio conto corrente. Forse, la carta conto rappresenta la soluzione più veloce ed efficiente. Resta comunque la difficoltà di emettere assegni, che per un protestato è praticamente impossibile.
Emissione o riscossione assegni
Non è in alcun modo possibile per un protestato emettere o ricevere assegni. Il punto cruciale è che un assegno può essere emesso anche in assenza di credito, ma la realtà è che nessun istituto di credito accetterebbe di emettere un assegno a un soggetto protestato, visti i suoi precedenti. Non bisogna affidarsi a chi promette di poter compiere questo genere di operazioni, perché la verità è che l’assegno è uno strumento impossibile da utilizzare per i soggetti protestati. Inoltre, esistono tantissimi altri modi veloci ed istantanei per inviare o ricevere denaro.
Ricevere assegni dopo il protesto
Anche se il protesto è differente non ha a che fare con l’emissione di assegni scoperti, questo metodo di pagamento e riscossione è comunque inutilizzabile. Per questo, se ci troviamo nella condizione di creditori, dobbiamo individuare e proporre ai nostri debitori altre modalità di trasferimento del denaro. Se tutte le alternative sono bloccate, la cosa migliore da fare è trovare soluzioni che permettano ai creditori di recuperare velocemente i loro crediti e ai debitori di adempiere il prima possibile ai loro debiti.
Cancellare il protesto per assegno scoperto
Cancellare il protesto per assegno scoperto non è così facile come sembra. Tra la burocrazia e gli accertamenti, la strada che porta alla cancellazione non è immediata. Spesso si pensa che per cancellare il protesto levato a causa di un assegno scoperto, basterà pagare quell’assegno ed il gioco è fatto. Ma così non è. Oltre ad aver pagato l’assegno, sarà necessario che trascorra un anno dalla data del protesto e, soprattutto, che il tribunale, tramite apposita procedura, abbia riabilitato il debitore. Lo stesso ricorso non potrà essere presentato prima di un anno e, dopo aver ottenuto il provvedimento di riabilitazione, occorrerà inoltre un tempo di massimo venti giorni perché i dati del protestato vengano cancellati dal registro dei protesti.