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CAI e soluzioni possibili aprendo un nuovo conto corrente

Trovarsi in difficoltà finanziaria, specialmente in un’epoca incerta come quella che stiamo vivendo, è più comune di quanto si pensi. 

Sono tante le circostanze legate a salute, lavoro o alla vita in generale, per cui è possibile ritrovarsi nell’incapacità di adempiere ai propri obblighi finanziari. E così, improvvisamente, arriva quella notifica di segnalazione per insolvenza dai propri creditori e si viene travolti da una serie di problematiche che appaiono insormontabili.

In questo articolo vogliamo aiutarti a conoscere meglio una tipologia di segnalazione in particolare, ossia la segnalazione alla CAI. In molti, infatti, non conoscono bene il significato di questa sigla e le principali conseguenze di una segnalazione CAI. 

Se ti trovi in una situazione simile, ti invitiamo a non disperare: in questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie a individuare gli elementi che ti permetteranno di tornare a gestire le tue finanze in modo efficace. 

Esploreremo cos’è la CAI, quali sono le sue implicazioni e quali strade percorrere per superare le restrizioni bancarie legate a questa segnalazione come, ad esempio, l’apertura di un conto corrente non pignorabile.

Cos’è la CAI e quali sono le sue implicazioni per i protestati?

La Centrale di Allarme Interbancaria è un database gestito dalla Banca d’Italia che raccoglie informazioni sui soggetti che hanno emesso assegni scoperti o utilizzato carte di pagamento in modo irregolare. La CAI, di fatti, è stata istituita proprio con lo scopo di favorire la sicurezza finanziaria, svolgendo azioni di controllo e verifica sui suddetti strumenti finanziari e assicurando che vengano utilizzati in maniera trasparente. 

La segnalazione CAI cosa comporta?

Come si può facilmente intuire, essere segnalati in CAI fa scaturire una serie di limitazioni bancarie legate all’uso di assegni e carte di pagamento. Si tratta di limitazioni che possono minare in maniera significativa l’equilibrio finanziario e la capacità di portare avanti i propri progetti lavorativi e personali. 

Per cui riteniamo sia assolutamente comprensibile essere presi dall’ansia in una situazione simile. Ma ci teniamo a farti capire che essere informati e consapevoli della problematica, aiuta a reagire in maniera adeguata e individuare la migliore soluzione il prima possibile. 

Le conseguenze dell’iscrizione alla CAI: durata e restrizioni

Innanzitutto, vediamo insieme quali sono i dati che vengono registrati all’interno della Centrale di Allarme Interbancaria e che possono essere visionati facilmente dagli istituti bancari e di credito: 

  • Generalità dei soggetti che hanno emesso assegni (bancari o postali) senza averne autorizzazione o “senza provvista”, ossia senza fondi necessari a coprirli. 
  • Dati di coloro a cui è stato impedito l’utilizzo di carte di credito o di debito per il mancato pagamento delle somme relative a transazioni o pagamenti effettuati con tali carte.
  • Informazioni sugli assegni non restituiti o bloccati.
  • Informazioni sulle carte di pagamento revocate.

Veniamo adesso al punto saliente: le conseguenze principali di una segnalazione in CAI. Se il tuo nome è presente in CAI, puoi andare incontro a:

  • Revoca di sistema: impossibilità di emettere assegni per un periodo di 6 mesi. È bene specificare che la revoca può essere evitata mediante un pagamento tardivo, ossia effettuando il pagamento dell’assegno entro 60 giorni dal termine utile per presentare l’assegno ai fini del suo incasso. In questo caso, sarà però richiesto anche il pagamento di una penale.
  • Revoca dell’autorizzazione all’utilizzo di carte di pagamento: nel caso di utilizzo illecito di carte di pagamento (siano esse di credito o di debito) collegate al conto, queste subiscono un blocco. 
  • Sanzioni amministrative: sanzioni legate all’utilizzo non conforme dei suddetti strumenti di pagamento.
  • Difficoltà ad accedere a servizi bancari essenziali: le banche tendono a evitare di stringere rapporti con clienti segnalati alla CAI, in quanto potrebbero comportare il rischio di insolvenza.

Se ti stai chiedendo dopo quanto tempo è possibile ottenere la cancellazione della segnalazione CAI, sappi che la sua durata dipende dalla causa della segnalazione stessa.

  • Assegni scoperti: la segnalazione dura sei mesi dalla comunicazione della revoca dell’autorizzazione all’emissione di assegni.
  • Carte di pagamento irregolari: la segnalazione dura fino a due anni.

Per verificare la propria posizione è possibile effettuare una visura CAI gratis tramite la Banca d’Italia. La visura può essere richiesta attraverso la piattaforma online della Banca d’Italia, scaricando e compilando l’apposito modulo. In alternativa, è possibile effettuare anche una richiesta scritta tramite PEC, posta ordinaria o fax a una filiale della Banca d’Italia.

È possibile aprire un conto corrente se si è segnalati alla CAI?

Una delle prime domande che ci si pone quando si scopre di essere stati segnalati è la seguente: “È possibile l’apertura conto corrente con segnalazione CAI? 

Chiariamo subito un concetto fondamentale: la segnalazione alla CAI non impedisce l’apertura di un conto corrente. 

Non esiste alcuna legge che stabilisca questo divieto. Certo è, però, che questo evento mina significativamente il tuo merito creditizio e, come ben saprai, le banche sono molto attente alla reputazione creditizia dei propri clienti. 

Essendo le banche totalmente indipendenti, hanno il pieno diritto di scegliere con chi stipulare un contratto. Se il tuo nome è presente in CAI, è altamente probabile che l’istituto bancario a cui ti stai rivolgendo scelga di rifiutare la tua richiesta di apertura di un nuovo conto corrente. 

È la dura realtà per chi vive questo genere di difficoltà finanziarie.

Con questo, però, non intendiamo allarmarti o farti andare nel panico. Al contrario, crediamo che la consapevolezza delle conseguenze della segnalazione CAI possa spingerti a trovare le alternative giuste per affrontare la tua condizione. Perché sì, esistono delle alternative valide e te ne parleremo nei paragrafi successivi. 

Soluzioni alternative per protestati: carte conto con IBAN

Se rientri nella categoria dei soggetti segnalati alla CAI, al CRIF o protestati, l’apertura di un conto corrente tradizionale o l’accesso a carte di pagamento potrebbe essere piuttosto difficoltoso. Ma niente paura: una prima alternativa è rappresentata dalle carte conto con IBAN. Questo strumento ti permette di gestire i tuoi fondi in maniera molto flessibile perché a differenza del bancomat, questa tipologia di carta non deve essere collegata a un conto corrente.

Si tratta di un particolare tipo di carta prepagata, ossia ricaricabile. La sua utilizzabilità, dunque, dipende dalla quantità di denaro che è stata “ricaricata” al suo interno. Anche in questo caso, come per qualsiasi altra carta di pagamento, la banca che emette la carta conto con IBAN può fissare delle soglie giornaliere o mensili per spese e prelievi.

La particolarità di questo strumento sta nel fatto che ha funzionalità simili a quelle di un conto corrente. Con una carta conto con IBAN puoi: 

  • ricevere bonifici (stipendio, pensione, pagamenti da clienti);
  • effettuare pagamenti e prelievi in qualsiasi momento;
  • effettuare acquisti online;
  • gestire operazioni bancarie essenziali.

Vogliamo specificare che questo strumento ha alcune limitazioni rispetto a un conto tradizionale. Ad esempio, una carta conto con IBAN non consente l’emissione o l’incasso di assegni. Inoltre, solo con un conto corrente tradizionale è possibile richiedere una carta collegata. 

Come scegliere il miglior conto corrente per protestati nel 2025

Noi di Conto Protestati Service possiamo garantirti che, nonostante le difficoltà di cui ti abbiamo parlato, anche un soggetto segnalato alla CAI, un protestato o un cattivo pagatore può aprire un conto corrente. E questo è possibile grazie all’esistenza di prodotti studiati ad hoc per chi si trova in queste particolari situazioni di difficoltà finanziaria. 

Grazie alla nostra comprovata esperienza e professionalità, noi di Conto Protestati Service siamo in grado di offrirti la possibilità di aprire un conto corrente ordinario che è sicuramente la soluzione migliore per chi vive una situazione di protesto. Infatti, a differenza delle carte prepagate, i nostri conti correnti non presentano limiti di movimentazione e ti consentono operazioni come l’incasso della pensione per conti privati o la ricezione di bonifici per conti business. 

Ecco come agiamo: ascoltiamo con attenzione la tua storia, analizziamo e valutiamo al meglio la tua condizione per restituirti delle soluzioni che facciano al caso tuo e soddisfino ogni tua necessità. I nostri conti correnti sono progettati appositamente per permetterti di ristabilire la stabilità finanziaria e ritrovare la pace e la tranquillità necessarie a portare avanti i tuoi progetti futuri con fiducia.

Vantaggi e limitazioni dei conti correnti per protestati

Sicuramente ti starai chiedendo quali sono i vantaggi e i limiti di un conto corrente per protestati, siano essi privati o aziende. Grazie a questa tipologia di conto è possibile: 

  • Ricevere pagamenti (stipendi, pensioni, ecc.)
  • Effettuare pagamenti (F24, bollette)
  • Pagare i propri fornitori
  • Effettuare acquisti online
  • Noleggiare auto e prenotare viaggi o alberghi
  • Ridurre le difficoltà nella gestione finanziaria quotidiana.

Ovviamente, i conti per protestati presentano delle limitazioni rispetto a quelli tradizionali, ad esempio:

  • Impossibilità di emettere assegni.
  • Impossibilità di “andare in rosso”.
  • Impossibilità di emettere un fido bancario.

Nonostante ciò, questa tipologia di conto rimane, a nostro avviso, la soluzione in assoluto più valida per rimettere in piedi le tue finanze e riacquistare fiducia nel futuro.

Le banche possono rifiutare l’apertura di un conto a chi è segnalato nella CAI o nelle centrali rischi per inadempienze finanziarie.

FAQ

Chi è protestato può avere una carta di credito?

Chi è protestato può avere accesso a strumenti alternativi come una carta prepagata con IBAN, che consente di ricevere ed effettuare pagamenti, bonifici e acquisti online. Questo strumento non consente però l’emissione e l’incasso di assegni.

Quando una banca può rifiutarsi di aprire un conto corrente?

Le banche possono rifiutare l’apertura di un conto se il cliente presenta una storia creditizia problematica o se la normativa antiriciclaggio lo impedisce.

Quali sono i conti correnti non tracciabili?/h3>

In Italia, tutti i conti correnti sono tracciabili per legge. Non esistono conti completamente anonimi o non tracciabili.

Ricordiamo che GF Financial Service si occupa dell’apertura di conti correnti che permettono sin da subito di incassare crediti e pagare fornitori, gestendo stipendi e pensioni per ristabilire immediatamente una normale operatività finanziaria. Inoltre, GF Financial Service offre un’analisi completa di merito creditizio, esaminando la posizione del cliente presso tutte le centrali rischi e fornendo un resoconto chiaro su ogni passo necessario per il ritorno alla regolarità finanziaria. Con strumenti e supporto adeguati, anche le situazioni più complesse possono essere risolte con successo.