Come cancellare un protesto
All’interno di questo articolo potrai scoprire come cancellare un protesto bancario o assegno: grazie alla nostra esperienza ventennale, abbiamo la possibilità di guidarti in questa situazione complessa ma non irrisolvibile. L’economia moderna è caratterizzata da una forte instabilità dei mercati, con continui cambiamenti che determinano molta incertezza per il futuro dei singoli individui e delle imprese. Tale condizione può comportare una situazione di difficoltà finanziaria con l’impossibilità di adempiere ai tuoi debiti. È in questi casi che puoi essere segnalato come cattivo pagatore e andare incontro a un protesto. Il numero dei protesti per mancato pagamento di cambiali o assegni scoperti negli ultimi anni è nettamente aumentato. Ma come cancellare un protesto? Te lo spieghiamo in maniera, speriamo, semplice e comprensibile.
Cancellazione protesto per cambiale
La cambiale è un titolo di credito che garantisce il diritto del creditore di essere pagato al momento della sua presentazione alla data di scadenza indicata sulla stessa. Nel momento in cui non vi è l’adempimento da parte del debitore scatta quindi il protesto per cambiale, attraverso il quale il possessore del titolo di credito avrà diritto a una serie di azioni legali al fine di poter ottenere il pagamento.
Conseguenze del protesto per cambiale
Il protesto per cambiale determina delle conseguenze molto gravi per il debitore. In primis, l’iscrizione al Registro dei Protesti, che è pubblico. Ciò implica una certa difficoltà a poter proseguire la tua attività economica in modo regolare. Il sistema informatico interbancario segnalerà subito nel circuito la presenza di un protesto, con la conseguenza diretta di non poter aprire nuovi conti correnti, di non riuscire a ottenere finanziamenti o affidamenti bancari. Inoltre, se una banca ha effettuato un prestito, può richiedere non solo la sua estinzione, ma anche la chiusura del conto. Infine, il creditore avrà diritto a una serie di azioni, come il pignoramento dei tuoi beni come debitore. La cancellazione del protesto per cambiale diventa, quindi, un passo fondamentale per riprendere in mano la tua vita finanziaria.
Come procedere alla cancellazione del protesto per cambiale
Se il pagamento della cambiale avviene entro dodici mesi dal protesto, una volta estinto il debito non avrai la cancellazione immediata, ma dovrai presentare domanda alla Camera di Commercio della Provincia in cui è stata presentata la cambiale. La richiesta di cancellazione protesto per cambiale deve prevedere un modulo specifico, che potrai scaricare direttamente dal sito Internet della Camera di Commercio di competenza, o ritirare presso la cancelleria. Ad essa dovrai aggiungere una marca da bollo di 16 €, il titolo originale che è stato quietanzato e il pagamento dei diritti di segreteria di 8€ per ogni cambiale presentata. Nel caso in cui tu non sia più in possesso del titolo, sarà possibile ottenere comunque la cancellazione del protesto se entro il termine dei 12 mesi effettui un deposito vincolato al portatore rilasciato dalla banca. Quindi, alla domanda dovrai allegare copia dell’avvenuto deposito, marca da bollo e diritti di segreteria.
Cancellazione del protesto di cambiale oltre i 12 mesi
Nel caso in cui, per diversi motivi, tu non sia riuscito ad adempiere entro il termine stabilito in base alla legge 235/2000 e la legge 108/1996, sarà necessario ottenere la riabilitazione dal tribunale di competenza della regione. Il procedimento prevede un apposito ricorso al Presidente del Tribunale del luogo di residenza. Si tratta di una semplice istanza che puoi presentare anche direttamente, senza l’ausilio di un legale. Al suo interno deve essere presente la domanda di riabilitazione al fine della cancellazione del protesto per cambiale e la dimostrazione dell’avvenuto pagamento della cambiale con la relativa quietanza. Inoltre, è importante non avere ricevuto altri protesti nel frattempo; per questo, sarà necessario allegare anche la visura protesti. Entro venti giorni dal deposito dell’istanza, il Presidente del Tribunale può accettare o rigettare la richiesta. In questo secondo caso, avrai comunque la possibilità di fare ricorso entro dieci giorni alla Corte D’Appello.
Cancellazione protesto per assegno
L’assegno è un titolo di credito attraverso il quale richiedi alla tua banca di effettuare un pagamento a favore del creditore. Però, nel caso in cui al momento della presentazione del documento tu non abbia la disponibilità economica per l’adempimento, il titolo potrà essere soggetto al protesto per assegno.
A differenza della cambiale, il protesto dell’assegno non viene effettuato subito, ma hai la possibilità di evitarlo se paghi l’importo dovuto al creditore entro 60 giorni dalla presentazione del titolo. L’adempimento avviene direttamente presso la tua banca con l’aggiunta di una penale corrispondente al 10% del valore dell’assegno. Nel caso in cui non venga rispettato tale termine, sarai purtroppo soggetto al protesto per assegno, con l’iscrizione sia al CAI, ovvero la centrale rischi interbancaria, che al Registro Informatico Protesti della Camera di Commercio della provincia di riferimento.
Come cancellare un protesto per assegno
Per cancellare il protesto potrai effettuare il pagamento del titolo, ma non avrai immediatamente la cancellazione del protesto bancario di un assegno. Sarà necessaria la riabilitazione con un decreto da parte del Presidente del Tribunale competente. L’istanza prevede una specifica richiesta di riabilitazione, con corredati la ricevuta di pagamento del titolo con la relativa quietanza, il titolo originale e visura aggiornata della Camera di Commercio, in cui non vi siano altri protesti. Tutto ciò vale per i privati cittadini.
Per la cancellazione di un protesto per assegno a una società sarà necessaria anche la visura Camerale e il documento del legale rappresentante. Il Tribunale avrà 20 giorni di tempo per esaminare la domanda e rispondere con esito positivo o negativo. Una volta ottenuto il decreto di riabilitazione, per effettuare la cancellazione del protesto dell’assegno sarà necessario effettuare la richiesta alla Camera di Commercio, allegando domanda di cancellazione al Registro Protesti, decreto del giudice, marca da bollo di 16 € e pagamento dei diritti di segreteria per ogni singola richiesta dell’importo di 8€. La cancellazione non avverrà subito, ma dovrà trascorrere comunque un anno dal protesto.
Come togliere un protesto, riassumiamo
Gli assegni e le cambiali sono strumenti molto utilizzati nell’ambito non solo commerciale, ma anche tra i privati; ciò ha portato negli ultimi anni a un aumento dei protesti. Le conseguenze non devono essere sottovalutate, quindi è molto importante capire come togliere il protesto il prima possibile. Il problema è che, in caso di difficoltà economica, non sempre questo può avvenire entro i termini. Inoltre, come evidenziato nei paragrafi precedenti, sono richieste delle tempistiche abbastanza lunghe. Per questo può essere molto vantaggioso utilizzare i servizi di Conto Protestati Service. Siamo in grado di guidarti nel togliere un protesto e soprattutto di accompagnarti nelle lunghe attese, concedendoti una libertà finanziaria che il sistema delle banche italiane non ti darebbe.